A differenza di quanto si possa credere, il vino rovesciato a tavola porta fortuna. Scopriamo i motivi e le origini della credenza.
Una delle bevande alcoliche più diffuse e apprezzate in tutto il mondo è il vino. Rosso o bianco che sia, questo prodotto vanta alti picchi di eccellenza, specie se si tratta di prodotti antichi o pregiati. Prodotti che, in molti casi, arrivano a costare centinaia se non migliaia di euro. Nonostante sia spesso un bene costoso e, dunque, prezioso, questa bevanda ha legata a sé un’usanza che racconta di vini sprecati. Infatti, si racconta che il vino rovesciato a tavola porta fortuna.
Perché il vino che cade a tavola porta fortuna?
Sembra una contraddizione, sia visto il grande valore del vino sia guardando ad altre credenze (come quella del sale rovesciato a tavola). Eppure è proprio così: il vino che viene rovesciato a tavola è sempre considerato come segno di buon auspicio. Tuttavia, perché la buona sorte diventi efficace bisogna rispettare una condizione precisa. Dopo che il vino è caduto sul tavolo, bisogna bagnarsi un dito con esso e passare il dito dietro l’orecchio, quasi a voler lasciare un segno che la dea bendata possa seguire.
Le radici medievali della credenza
L’origine di questa tradizione è leggermente più recente rispetto ad altre, dal momento che risale al periodo del Medioevo. In quel periodo era estremamente comune e semplice avvelenare le persone inserendo delle sostanze tossiche nel bicchiere del vino. Per farlo, bastava passare un bicchiere pieno di vino (magari in onore di un brindisi) alla vittima tenendolo dalla cima. In questo modo, con il palmo della mano a coprire il tutto, il veleno veniva versato dentro il vino tramite degli anelli speciali.
Ovviamente, questo pericolo veniva scongiurato se il vino si rovesciava. Ed è per questo che, ancora oggi, il vino rovesciato porta bene: esso indica che si è scampati ad una tragica fine. Esiste, inoltre anche un’altra curiosità legata al vino: in alcune parti d’Italia viene considerato offensivo riempire il bicchiere di vino utilizzando la mano sinistra. Questo perché rappresenta la mano di Giuda, dei traditori, tanto che a Roma questo gesto si chiama “alla traditoria” in dialetto romano.